Rifacimento tetto: manutenzione straordinaria ed ordinaria
Il tetto è uno dei punti cardine di un immobile, poiché opera da barriera nei confronti degli agenti atmosferici: sole, vento, pioggia, grandine, neve…
Una buona copertura assicura il comfort di chi vive e lavora all’interno dell’edificio, e anche la sicurezza non solo degli abitanti, ma anche di quanti si trovano a passare in prossimità dell’immobile stesso.
Manutenzione del tetto
Come ogni cosa anche il tetto può andare incontro ad usura delle sue parti, che sia per naturale scorrere del tempo oppure per accumulo di sporcizia, fogliame, fuliggine…
Sono quindi tanti i fattori che possono alterarne la struttura e la buona funzionalità, e portare ad infiltrazioni che possono addirittura risultare pericolose.
Ecco perché è fondamentale occuparsi della manutenzione del tetto, sia attraverso interventi ordinari che straordinari qualora la situazione lo richieda.
Manutenzione ordinaria tetto: in cosa consiste
La manutenzione ordinaria del tetto consiste in una serie di controlli periodici e conseguenti interventi che mirano a riparare, rinnovare e sostituire le finiture degli edifici e ad integrare o mantenere efficienti gli impianti esistenti.
Tra i controlli che andrebbero eseguiti almeno una volta all’anno (ma anche con maggior frequenza in alcuni casi, ad esempio se l’edificio si trova in una zona particolarmente vessata da agenti atmosferici consistenti) rientrano:
- la verifica dell’integrità e della stabilità delle tegole e degli altri elementi della copertura;
- il controllo dei canali di scolo e delle grondaie, assicurandosi in particolare che siano sgombri da foglie, nidi, detriti e sporcizia;
- la verifica dell’aderenza e della corretta struttura della guaina impermeabilizzante;
- la verifica dell'eventuale presenza di muschio, macchie o altri elementi “sospetti” sulle tegole e sugli altri elementi.
Di conseguenza, per quanto riguarda il tetto gli interventi di manutenzione ordinaria più comuni riguardano:
- sostituzione di grondaie, pluviali e camini;
- rifacimento o riparazione della guaina di impermeabilizzazione;
- sostituzione di tegole e coppi;
- riparazione del manto di tegole e/o della guaina;
- sostituzione del manto di copertura del tetto
- qualsiasi intervento atto a “ripristinare la salute” del tetto stesso.
Per effettuare questa tipologia di lavori non è necessaria l’autorizzazione del Comune.
Manutenzione straordinaria tetto: in cosa consiste
Gli interventi di manutenzione straordinaria del tetto, diversamente dai precedenti, richiedono l’autorizzazione da parte del Comune per poter essere effettuati e prevedono un’attività non di pura e semplice manutenzione periodica.
Vanno a sostituire o rinnovare intere parti dell’edificio e non riguardano quindi solo le finiture, ma non devono alterare i volumi e le superfici dell’immobile né variarne la destinazione d’uso.
Solitamente gli indizi più comuni che segnalano la necessità di questi interventi più “consistenti” a livello del tetto sono la presenza di macchie di umidità a livello del soffitto (probabile sintomo di infiltrazioni) ed una crescente difficoltà a raffrescare la casa in estate e a riscaldarla in inverno.
Rientra pertanto tra gli interventi di manutenzione straordinaria la sostituzione dei solai di copertura, ma ad essi si affiancano anche tutti quei lavori che portano ad un aumento del risparmio energetico.
Qualche esempio?
L’installazione di pannelli solari o fotovoltaici, la coibentazione e la realizzazione di cappotti esterni.
Detrazioni previste per il rifacimento del tetto a quanto ammontano e a chi spettano
Per alcuni dei lavori di manutenzione del tetto (scenderemo a breve in maggiori dettagli) si possono richiedere delle detrazioni fiscali.
A quanto ammontano le detrazioni
Le detrazioni fiscali per la manutenzione del tetto prevedono una riduzione del 50% dell’IRPEF (somma recuperabile in 10 anni) con una spesa massima ammessa di 96.000€ all'anno per ogni immobile.
Oppure, in caso di lavori di coibentazione o di installazione di pannelli solari e fotovoltaici (opere quindi relative ad un aumento del risparmio energetico), si può accedere all’Ecobonus: in quest’ultimo caso la detrazione sull’IRPEF sale al 65%.
Riduzione del 50% ed ecobonus non sono cumulabili fra loro, ma ad entrambi è possibile abbinare un’aliquota Iva ribassata sui lavori di ristrutturazione e l’acquisto di beni e materiali significativi per la realizzazione dell’opera.
L’ aliquota al 22% scenderà quindi al 10%, e quella al 10% si abbasserà al 4%.
A chi spettano?
L’ecobonus può essere richiesto non solo dalle persone fisiche ma anche dalle società, e può quindi essere applicato anche all’Ires.
La detrazione del 50% può essere richiesta dal condominio per qualsiasi tipologia di lavoro sul tetto, sia esso ascrivibile ad una manutenzione ordinaria, straordinaria, ad opere di ristrutturazione edilizia, risanamento conservativo o restauro.
I proprietari di singole unità abitative potranno invece usufruire del bonus al 50% solo per opere di manutenzione straordinaria del tetto, quindi in sostanza per interventi di rifacimento totale della copertura, anche con modifica della pendenza delle falde.
Abbiamo parlato di proprietari, ma in effetti anche altre figure possono fare richiesta per la detrazione: nudi proprietari, affittuari, usufruttuari, coniugi o conviventi, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo, soci proprietari dell’immobile.
Documenti necessari e procedura
Come già visto anche per gli altri bonus esaminati, per ottenere la detrazione è necessario trasmettere all’Ente competente il visto di conformità che attesti il rispetto dei requisiti previsti per ottenere la detrazione fiscale, le asseverazioni dei professionisti tecnici competenti (Direttore dei lavori e Collaudatore) in concomitanza alla SCIA o alla CILA, l’attestazione della congruità delle spese sostenute.
Per opere con obiettivi di risparmio energetico è inoltre necessario inviare la comunicazione ENEA.
Altri titoli autorizzativi potrebbero essere richiesti laddove l’immobile si trovasse in una zona soggetta a vincolo paesaggistico oppure a meno di 150 m da corsi d’acqua superficiali.
Per poter ricevere il bonus, i pagamenti vanno effettuati con bonifico postale o bancario che riporti la causa del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Un’ultima precisazione: il bonus può essere richiesto non solo in forma di detrazione fiscale, ma anche come sconto in fattura o cessione del credito
Ricordiamo pertanto che in quest’ultimo caso noi di Tecnoplast operiamo come General Contractor, sgravando i nostri clienti dagli oneri burocratici necessari per richiedere il bonus agli Enti competenti ed evitando loro l’esborso di somme di denaro necessarie alla messa in opera dei lavori.
Se questo articolo vi è stato utile, continuate a seguire il nostro blog, e contattateci per ricevere informazioni più dettagliate relativamente a questo o ad altri bonus e per conoscere in che modo noi di Tecnoplast possiamo soddisfare le vostre esigenze a livello di ristrutturazione di immobili.
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